mercoledì 23 aprile 2014

Alla ricerca di una nuova Europa

di
Giuseppe Nastasi


Negli ultimi anni si è accresciuto il malcontento della popolazione nei confronti dell’Unione Europea. Quest’insoddisfazione emerge dal fatidico gesto compiuto dalla regione Veneto che, attraverso un referendum, ha decretato la volontà di uscire dall’Euro. Ovviamente l’Europa non rimane impassibile di fronte a questa situazione e si sta impegnando a sensibilizzare la cittadinanza degli Stati membri attraverso i mezzi di comunicazione. In questi giorni, infatti, è facile vedere spot pubblicitari che evidenziano brillantemente i tanti aspetti positivi dell’UE. La propaganda volta a sensibilizzare gli studenti a credere nella Comunità Europea, in particolare, è giunta anche nelle scuole.
Alcuni studenti dell’Istituto di istruzione superiore G.B. Impallomeni di Milazzo sono stati scelti per la partecipazione ad un convegno, che ha per tema la strategia Europa 2020. Ma di cosa si tratta? Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita sviluppata dall’Unione europea. Essa non mira soltanto a uscire dalla crisi che continua ad affliggere l’economia di molti paesi, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente, sostenibile e solidale. Dunque gli obiettivi di questa strategia politica non sono solo l’economia e l’amministrazione pubblica, ma anche l’istruzione, la ricerca, l’energia e soprattutto il lavoro e l’occupazione giovanile. Per quanto riguarda l’istruzione, gli obiettivi principali sono: riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% e l’aumento dei laureati al 40% nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 34 anni. Nel campo dell’energia lo scopo principale è la riduzione delle emissioni di gas serra del 20%. Quest’ultima manovra, tanto azzardata – basti pensare al fatto che contraddice gli interessi delle grandi aziende petrolifere – quanto quasi irrealizzabile, per la portata delle aspettative, potrebbe condurre alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica qualora le condizioni lo permettano.
In merito alle conseguenze di Europa 2020 sulla società, è stata data maggiore attenzione all’occupazione giovanile e alla diminuzione della disoccupazione. In particolare, la prima mossa attuata è l’abbassamento dell’età pensionabile, in modo che il tasso di occupazione accresca fino al 75% nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 64 anni. L’incalzante processo di digitalizzazione porterà ad una revisione delle competenze di ogni impiegato al fine di dotare il personale di qualifiche necessarie per le professioni di oggi e domani e migliorare la qualità degli impieghi garantendo migliori condizioni di lavoro.
Come si evince, dunque, da queste strategie politiche, l’Europa non rimane inerte di fronte alla crisi e alle difficoltà derivanti da essa, ma si impegna a porre rimedio alle lacune delle istituzioni politiche e sociali.  


                                                                                         


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