martedì 15 aprile 2014

Intervista alla dirigente dell’IIS “G.B.Impallomeni” Caterina Nicosia

“Niente cultura, niente futuro”

di 
Mariaserena Di Giovanni 
Noemi Capasso
Francesco Zullo
Giuseppe Nastasi



                 
Da tre anni Caterina Nicosia dirige l’Istituto di Istruzione Superiore Impallomeni, scuola di grande prestigio culturale non solo nella città di Milazzo, ma anche in tutta la provincia, nata nel 1998 dalla fusione dell'omonimo Liceo Ginnasio Statale con il Liceo Scientifico "Meucci". 
Fermamente convinta del valore inestimabile della cultura come elemento necessario per la formazione umana e professionale di ciascun individuo, Caterina Nicosia non è solo dirigente scolastico, ma anche docente e soprattutto educatrice. Queste semplici parole costituiscono l'immediato biglietto da visita di una donna al servizio di un'istituzione tanto importante quanto decadente, quale la scuola italiana. Dirigente scolastico, in quanto amministratrice dell'Istituto di Istruzione Superiore G.B. Impallomeni di Milazzo, docente, perché insegnante di lingua inglese, educatrice, perché portatrice di sani principi morali per i ragazzi e punto di riferimento per i docenti.

Da quando è alla guida di questo istituto ha promosso numerosi progetti extracurriculari, stage e viaggi di istruzione. Quali sono le iniziative che intende portare avanti per il futuro?
La dirigente, Prof. Caterina Nicosia
“In questi anni abbiamo promosso innumerevoli progetti, che hanno consentito ai nostri ragazzi di partecipare a varie iniziative, dalle “Olimpiadi nazionali della Cultura”, ai giochi matematici all’Università Bocconi di Milano, dal progetto “Gazzetta del Sud per l’Europa” al premio di poesia “Salvatore Quasimodo”, per finire con i Pon finalizzati al consolidamento delle conoscenze della lingua italiana, dell’informatica e delle lingue straniere.
In quest’anno scolastico abbiamo realizzato stage linguistici e gite di istruzione molto interessanti. Ai nostri studenti è stata offerta la grande opportunità di recarsi a Malta per potenziare e consolidare la conversazione in lingua inglese, frequentando una scuola prestigiosa come l’ILS (International Language School). Questo stage dà ai ragazzi anche la possibilità di partecipare, al termine del percorso e previo il superamento di alcuni test finali, ad un successivo soggiorno a Malta, in cui sarà possibile approfondire ulteriormente lo studio della lingua inglese. Inoltre, intendiamo avviare un progetto di scambio di classe con una scuola inglese interessata ad approfondire il nostro metodo di studio per l’apprendimento del latino e del greco.
Altamente formativo per i ragazzi è stato anche il viaggio di istruzione in Grecia, che sicuramente ripeteremo anche nei prossimi anni ripristinando una vecchia usanza del nostro liceo.
Notevole successo ha riscosso pure tra gli studenti il progetto “Vivi la montagna”, che abbiamo intrapreso per il primo biennio e che intendiamo istituzionalizzare. Si tratta di un’attività molto riuscita, grazie soprattutto alla professionalità degli istruttori e del personale interessato e ad un ambiente accogliente e familiare. Attraverso questo progetto, anche i ragazzi che non hanno mai avuto esperienza in questi sport (sci, basket e pattinaggio su ghiaccio), in breve tempo, sono riusciti ad acquisire ottime competenze e abilità. Stiamo, inoltre, portando avanti il progetto di digitalizzazione della scuola anche attraverso l’utilizzo dei tablet.
Come ho già detto, numerose sono, infine, le iniziative a cui abbiamo aderito. Siamo, infatti, l’unica scuola di Milazzo che ha partecipato al progetto “Gazzetta del Sud per l’Europa”. Negli anni precedenti gli studenti del nostro liceo si sono classificati nei primi posti e questo ci ha dato la possibilità di andare in Germania. Di recente, inoltre, abbiamo ricevuto una nota di encomio da parte dell’Università Bocconi di Milano per i ragazzi del Liceo Scientifico, che hanno partecipato ai giochi matematici. Infine, nelle “Olimpiadi della cultura” ci siamo classificati al terzo posto su 180 iscritti alle semifinali regionali, accedendo così alle finali nazionali.
Per il futuro, intendiamo proseguire su questa scia, promuovendo tutto quanto possa essere utile alla crescita umana e culturale dei ragazzi”.

In che modo intende orientare gli studenti che sono in procinto di affacciarsi al mondo universitario e in genere al mondo degli adulti?
“Dopo aver vagliato tutte le proposte che mi sono state avanzate da docenti e non, ho deciso di rendere il nostro liceo una scuola facente parte del polo CESPED (Centro Studi Pedagogici e Didattici), che si occupa della formazione degli studenti in procinto di affrontare gli esami universitari. Per questo abbiamo stipulato una convenzione tra il CESPED e la nostra scuola, che garantirà agli alunni degli ultimi due anni di liceo una preparazione adeguata, grazie alla professionalità dei docenti del centro, diretti, tra l’altro, da un ispettore del Miur”.

Spesso si dice che il Latino e il Greco siano due lingue morte, il cui studio nella società attuale, moderna e tecnologica, risulta addirittura inutile. In realtà, però, la cultura classica è oggi più che mai viva ed attuale. Attraverso quali strumenti e quali iniziative pensa che si possa mantenere vivo nel nostro istituto lo studio delle lingue classiche?
“Lo studio delle lingue classiche, prima di tutto, è necessario per acquisire, attraverso  uno sguardo sull'antichità, la consapevolezza della differenza tra il mondo antico e il nostro mondo. Inoltre, tradurre il greco e il latino rappresenta una palestra per la mente, che prevede un allenamento
utile a conquistare quell’elasticità necessaria ad affrontare qualsiasi prova logica. Consapevoli di ciò, già dall’anno scorso, abbiamo avviato al biennio del Liceo Classico lo studio del latino parlato con l’aiuto delle professoresse Cicero e Campagna. Per il futuro, speriamo di poter introdurre anche lo stesso metodo per il greco antico. Inoltre, per gli studenti delle classi che si accingono ad adottare questo tipo di studio stiamo proponendo uno stage di 5 giorni all’Accademia “Vivarium Novum” del professore Miraglia”.

La scuola necessita di numerosi interventi di manutenzione,  che la Provincia non riesce ad effettuare per mancanza di fondi. Quali misure si potrebbero adottare per risolvere questo problema?
“Pochi giorni fa ho incontrato un rappresentante della Provincia regionale di Messina, il quale mi ha promesso che, a breve, saranno avviati alcuni interventi di manutenzione. Si tratta di un primo passo in avanti, che, tuttavia, non sarà sufficiente. A tale proposito, quindi, vorrei lanciare un appello agli studenti, affinché possano destinare i soldi del contributo volontario di 60 euro per questi interventi, visto che lo Stato non fornisce le risorse necessarie e considerato anche che le famiglie potrebbero scaricare tale pagamento dalle tasse. Chiedo, quindi, maggiore sensibilità da parte di tutti gli alunni in modo tale da poter instaurare un rapporto di collaborazione tra la scuola e la famiglia, tramite un aiuto reciproco. In questa scuola lavoriamo tutti in sinergia per risolvere problemi e difficoltà. Il dialogo con gli studenti è, infatti, fondamentale sia per la crescita del singolo individuo che per la crescita collettiva. Nello stesso tempo, dirigente e docenti possono imparare molto anche dagli alunni. Per questo, sono disponibile ad accogliere dai ragazzi qualsiasi osservazione, positiva o negativa che possa essere, e qualsiasi proposta”.

La scuola in questi ultimi tempi sta attraversando un momento difficile. Lei ritiene che sarà in grado di rinascere dalle sue ceneri più valida di prima o continuerà a sopravvivere in questa condizione di precarietà?
“Il periodo che la scuola sta attraversando non è proprio positivo, ma occorre pensare che essa non può morire, perché non se ne può fare a meno. Nonostante spesso si pensi che i politici lavorino per la sua decadenza, con il passare del tempo sarà l’opinione pubblica, in particolare gli stessi giovani, a combattere per avere una scuola migliore”.

Al termine di questa intervista, se dovesse lasciare un messaggio ai suoi giovani studenti, cosa vorrebbe dire?
“Prendendo spunto da un’intervista rilasciata al Sole 24 ore da Nuccio Ordine, filosofo italiano e docente, nonché autore del libro “L’utilità dell’inutile”, vi raccomando di non farvi contagiare dall’ignoranza diffusa, che considera inutile non solo la ricerca e il sapere disinteressato, ma anche le istituzioni che lo incarnano, credendo che sia utile solo ciò che determina un profitto immediato. Spesso non comprendiamo che sia la letteratura e i saperi umanistici che la cultura e l’istruzione sono il terreno fertile in cui le idee di democrazia, giustizia, libertà, diritto di critica, tolleranza e solidarietà possono trovare sviluppo. Anche sul piano della crescita individuale, utile è ciò che ci aiuta a diventare migliori. Perciò vi consiglio di fare tesoro delle ore trascorse sui banchi di scuola e di apprendere il più possibile, perché se non c’è cultura non c’è futuro”.

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