sabato 12 aprile 2014

La bellezza di Roma attraverso il cinema

di
Aurora D'Amico

Parigi ha l'eleganza, Londra ha il prestigio, Milano ha la sobrietà.... Ma Roma ha l'Umanità e la Storia del nostro popolo.

"Luigi Magni"

Capita di leggere fiumi di parole su Roma, ma non se ne coglie mai la vera essenza. Questo è in sintesi il pensiero  del re del cinema romano Luigi Magni, il personaggio attualmente più rappresentativo della romanità dopo Petrolini, Alberto Sordi, Anna Magnani, Gabriella Ferri, la Lupa e Romolo. Egli è il regista di “Scipione detto anche l’Africano”, “La Tosca”, “Nell’anno del Signore”, “In nome del papa re”, “In nome del popolo sovrano” e di tanti altri film che hanno fatto la fortuna dei produttori, suscitando non solo apprezzamenti, ma anche non poche polemiche.
La Roma di una volta è come un affresco fatto di tante parole, con tratti rapidi ed essenziali, in cui spesso i particolari resi con precisione danno il senso, la differenza e la carnalità della rappresentazione.
Sfogliando le prime pellicole cinematografiche romane, possiamo trovare tantissime informazioni, anche inedite, che suscitano interesse e intense emozioni a noi spettatori.
"Alberto Sordi" nel backstage di un suo film
Nel 1870 la città diventa capitale. Con il trasferimento dei toscani e dei piemontesi, ha inizio lo scempio edilizio e la mutilazione dell’identità culturale della città.  Furono, infatti, costruiti interi quartieri, come l’Esquilino, il Celio e Prati.
Ciò comportò molteplici disagi, ma soprattutto la scomparsa di zone e monumenti meravigliosi, come il quartiere di Aracoeli, distrutto per costruire il monumento a Vittorio Emanuele II, il Porto di Ripetta e la spiaggia del Tevere. Prima della costruzione dei muraglioni, sulle rive del fiume c’era la sabbia, che cambiava colore a seconda della luce del sole. Questo stravolgimento ha causato la scomparsa dei veri romani e la nascita di una nuova cultura, che non ha aiutato alla sopravvivenza dell’identità di Roma.
Come è stato sottolineato, la storia della capitale italiana si ricostruisce anche attraverso la filmografia. In quest’ambito ricordiamo sicuramente i due fratelli Ruggero e Marcello Mastroianni. In particolare,  il primo fu maestro insuperabile nel montaggio cinematografico. Tutti questi personaggi sono stati a livello artistico ed industriale i protagonisti della cinematografia nazionale dal dopoguerra ai nostri giorni. Interessante è anche una sorta di giro turistico per l’antica capitale, che è presente in gran parte di queste pellicole, e in cui ogni spettatore si può proiettare temporaneamente. Dunque, sono molti i film girati nella capitale, nei quali possiamo trovare la sua storia. Guardando queste pellicole si può vedere Roma in ogni sua sfumatura e in ogni sua angolazione. Tra Roma ed il cinema c'è stato sempre come un amore a prima vista, in cui si fondono due caratteri fondamentali: quello antico di Roma e quello innovativo del cinema. Roma ha un passato ricco di storia e di episodi leggendari, i cui monumenti sono conosciuti in tutto il mondo e i cui attori si sono distinti per la loro amabilità e spontaneità. Il cinema, da parte sua, ha contribuito ad aumentare la fama di Roma, mostrandone in un numero indefinito di pellicole gli angoli unici e meravigliosi, alcuni dei quali di fama mondiale.
Una scena tratta dal film "La dolce vita"
Emblematica è la scena realizzata nella Fontana di Trevi da Anita Ekberg nel film "La Dolce Vita" di Fellini, o quella sul Colosseo da Alberto Sordi nel film "Un Americano a Roma" di Steno o, anche, quella a Piazza di Spagna da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel film "Vacanze romane" di William Wyler. Insomma, Roma resterà per l'eternità la detentrice della "fiamma" della cultura, della storia, dell'umanità, ma anche del cinema.

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