mercoledì 23 aprile 2014

La culla della civiltà greca: Atene

di
Elisa Miceli 
Marialuisa Andaloro


Alcuni allievi del liceo classico "G.B. Impallomeni" di Milazzo hanno avuto modo di approfondire i propri studi con la visita della culla della civiltà greca: Atene.


Secondo la tradizione la città di Atene ebbe origine mitiche: la polis, infatti,  nacque dalla disputa fra due divinità, Atena e Poseidone. Essi, volendo fondare una nuova città che avesse il loro nome, decisero di conquistarsi la simpatia degli uomini offrendo loro dei doni speciali. Il dio dei mari offrì loro un toro e del sale, nonchè il suo appoggio durante le battaglie; la dea della sapienza, invece, un magnifico ulivo, promettendo intelligenza, saggezza e pace. Gli ateniesi, desideorosi di quiete e tranquillità, consacrarono la loro città ad Atena, da cui il nome.
L'età d'oro di Atene viene legata all'ascesa al governo di Pericle. Il tiranno, infatti, avviò una campagna di costruzione di opere pubbliche con lo scopo di abbellire la città. Fra le sue più importanti innovazioni, ricordiamo la ricostruzione dell'Acropoli, realizzata grazie alla collaborazione con Fidia, uno dei più noti architetti e scultori dell'età classica.
Tutt'oggi l'Acropoli, dichiarata nel 1987 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, appare in ottime condizioni.  L'ingresso monumentale è costituito dai Propilei, un vasto corpo centrale ornato da sei colonne doriche. Attraverso la via sacra, durante la Processione delle Panatenee, i cittadini ateniesi portavano in dono un peplo decorato alla statua di Athena Promachos (Atena che combatte), meravigliosa statua bronzea realizzata da Fidia.
Sul lato ovest dei Propilei sorge il Tempietto di Athena Nike, progettato dall'architetto Callicrate. Nonostante le ridotte dimensioni, costituisce uno straordinario esempio di architettura classica. E' un tempio ionico, anfiprostilo e tetrastilo e ospitava una statua della Vittoria aptera (era senza ali perchè non avrebbe mai dovuto lasciare la città) che recava in mano una melagrana.
A sinistra di questo, nel luogo in cui Atena aveva fatto germogliare l'ulivo, si trova l'Eretteo, il tempio dedicato ad Atena ed a Poseidone Eretteo. La particolarità dell'Eretteo, che è ionico, anfiprostilo ed esastilo, è la suggestiva loggia delle Cariatidi. Secondo il mito, le Cariatidi erano le fanciulle della regione Caria che, rese schiave, erano state costrette a portare il peso del loro disonore. Le Cariatidi, quindi, vengono assimilate a delle colonne, perchè il peso della trabeazione che sorreggono è paragonabile a quello della loro vergogna. Nel punto centrale dell'Acropoli si innalza il Partenone, tempio dedicato ad Athena Partenos e realizzato in marmo pentelico dagli architetti Ictinio e Callino, con l'esclusiva collaborazione di Fidia, che ne realizzò i frontoni, le metope ed il fregio. E' costituito da 8 colonne doriche sul davanti e 17 lungo i lati e poggia su un basamento di tre gradini, inoltre le statue ed i fregi che lo decoravano si trovano oggi nel Museo dell'Acropoli e nel Museo Archeologico Nazionale. Il Partenone ospitava il grande capolavoro fidiano: la gigantesca statua crisu-elefantina di Athena Partenos. La statua, scolpita nel 438 a.C, era alta 12 metri ed era costituita da uno scheletro ligneo ricoperto da piccole lamine di oro e di avorio. La dea indossava il peplo e l'elmo, ed aveva in mano uno scudo e una piccola vittoria alata.
L'importanza del Partenone è indissolubilmente legata al perfetto equilibrio fra le sue parti, ottenuto grazie alla celebre sezione aurea, che garantisce un ideale rapporto con la divinità.
Respirare quel profumo di antichità, camminare fra quei monumenti grandiosi e immergersi nella cultura filosofica, consente a ciascuno di noi di estraniarsi dal mondo terreno e ritrovarsi alle origini di una civiltà ormai passata.

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