Il
capolavoro di Alessandro D’Avenia
Bianca
come il latte,
rossa
come il sangue
Sono
i colori i veri protagonisti del romanzo: il bianco, simbolo delle insicurezze,
delle paure e del vuoto esistenziale ed il rosso, che, invece, rappresenta la
passione, la forza, la vita e le emozioni.
di
Elisa Miceli
Marialuisa Andaloro
L'autore del best-seller, Alessandro D'Avenia |
La copertina del romanzo |
I veri protagonisti del romanzo
sono i colori: il bianco, che rappresenta le insicurezze, i timori, il vuoto
che ognuno di noi ha paura di non riuscire a colmare, l’impassibilità che si
teme di non poter domare ed il rosso, che, invece, simboleggia la passione, la
forza, la vita, le emozioni. In ogni sogno sono presenti sia il rosso, che il
bianco: Beatrice è, infatti, per Leo, non solo il colore che lo spinge a
ricercare l’amore, ma anche quello che lo blocca.
Colui che indirizza Leo alla scoperta del suo sogno è il Sognatore, nel
quale si identifica l’autore stesso: un docente che crede fermamente nel valore
formativo della scuola, un professore che valuta, ma non giudica. Il Sognatore è per Leo quell’aiuto carico di
domande, che gli consente di non arrendersi davanti ad una speranza che sembra
sgretolarsi in mille pezzi e che comprende i suoi stati d’animo, in quanto
osserva la vita come la osserverebbero gli occhi degli adolescenti.
Il romanzo è scritto con cuore
semplice e una penna delicata, con i quali Alessandro D’Avenia riesce a
trasmettere ai lettori di ogni età sentimenti, forti emozioni ed insegnamenti,
che rimangono impressi nella mente anche dopo la conclusione del libro.
Nel 2013 "Bianca come il latte, rossa come il sangue" è diventato un film, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato dai giovani attori Filippo Scicchitano e Aurora Ruffino nella parte dei protagonisti, in un cast che comprende anche Luca Argentero, nei panni del Sognatore, e Flavio Insinna (nel ruolo del padre di Leo).
L'adattamento cinematografico, che ripercorre la stessa trama del libro, ne ha replicato il successo, confermandosi campione di incassi al botteghino.
Quei colori dell'anima che avevano fatto amare il romanzo agli adolescenti, sono state rafforzate, nella trasposizione sul grande schermo, da una colonna sonora di grande impatto emotivo. Oltre alle musiche originali composte da Andrea Guerra, la canzone principale del repertorio della colonna sonora è "Se si potesse non morire" dei Modà, classificatasi terza al Festival di Sanremo 2013. Sono presenti anche "Come un pittore" e "Tappeto di fragole", sempre dei Modà, e "Tutta scena" di J-Ax.
Nella storia del rapporto tra romanzo e film, "Bianca come il latte, rossa come il sangue" rappresenta il tassello di una lunga tradizione, che, sia in tempi recenti che guardando al passato, si fonda sulla relazione strettissima tra le parole dei libri e le immagini dello schermo. Basti pensare a capolavori come "Cime tempestose" (1847) di Emily Brontë, oggetto di innumerevoli trasposizioni cinematografiche anche negli ultimi anni, al romanzo di Gabriel Garcìa Marquez "L'amore ai tempi del colera" (1985), amato da intere generazioni e diventato un film nel 2007, o ai best-seller di Nicolò Ammaniti ("Io non ho paura", "Come Dio comanda", "Io e te"), Fabio Volo, Margaret Mazzantini e molti altri.
Dopo il successo di vendite, il romanzo è diventato un film |
L'adattamento cinematografico, che ripercorre la stessa trama del libro, ne ha replicato il successo, confermandosi campione di incassi al botteghino.
Quei colori dell'anima che avevano fatto amare il romanzo agli adolescenti, sono state rafforzate, nella trasposizione sul grande schermo, da una colonna sonora di grande impatto emotivo. Oltre alle musiche originali composte da Andrea Guerra, la canzone principale del repertorio della colonna sonora è "Se si potesse non morire" dei Modà, classificatasi terza al Festival di Sanremo 2013. Sono presenti anche "Come un pittore" e "Tappeto di fragole", sempre dei Modà, e "Tutta scena" di J-Ax.
Nella storia del rapporto tra romanzo e film, "Bianca come il latte, rossa come il sangue" rappresenta il tassello di una lunga tradizione, che, sia in tempi recenti che guardando al passato, si fonda sulla relazione strettissima tra le parole dei libri e le immagini dello schermo. Basti pensare a capolavori come "Cime tempestose" (1847) di Emily Brontë, oggetto di innumerevoli trasposizioni cinematografiche anche negli ultimi anni, al romanzo di Gabriel Garcìa Marquez "L'amore ai tempi del colera" (1985), amato da intere generazioni e diventato un film nel 2007, o ai best-seller di Nicolò Ammaniti ("Io non ho paura", "Come Dio comanda", "Io e te"), Fabio Volo, Margaret Mazzantini e molti altri.
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