sabato 21 febbraio 2015



La Mennulara


Silvia  Stramandino  IV B  Liceo Classico

 

“La Mennulara” è il primo romanzo, pubblicato nel 2002, dell’autrice Simonetta Agnello Hornby. Il romanzo è ambientato a Roccacolomba, in Sicilia, ed inizia il 23 settembre 1963, con la morte di Maria Rosalia Inzerillo, detta la Mennulara, per essere stata in gioventù raccoglitrice di mandorle. La Mennulara, domestica al servizio della famiglia Alfallipe fin dall'età di 13 anni, aveva ricoperto un ruolo molto più importante di quello di cameriera, in quanto, grazie alla sua brillante intelligenza, era stata anche l’amministratrice di tutti i beni della famiglia. Infatti, nonostante non fosse in grado di scrivere ma solo di leggere, la Mennulara era diventata il cardine centrale della famiglia Alfallipe sia dal punto di vista affettivo che da quello economico: le sue capacità nel gestire i beni della famiglia Alfallipe avevano consentito ad ogni componente della famiglia di continuare a fare ciò che ognuno preferiva, senza preoccupazioni materiali. Allo stesso tempo, l'intelligenza e la caparbietà della Mennulara erano riuscite nel tempo a sfruttare l’assenza di occasioni della sua vita, trasformando in elementi positivi e a suo favore tutte le grandissime disgrazie incorsele fin dalla fanciullezza. Queste grandissime disgrazie, dalla morte del padre alla responsabilità di mantenere la sorellina e la mamma malate, alla violenza che aveva subìto, avevano fatto in modo che fosse circondata da una apparente freddezza che incuteva timore e rispetto reverenziale. Tutti in paese parlavano di lei, favoleggiando sulla ricchezza che avrebbe accumulato in modo non chiaro, forse addirittura grazie ai suoi rapporti con un mafioso. È  proprio attraverso gli abitanti del paese che il racconto si sviluppa: di capitolo in capitolo, il racconto si svolge attraverso un diverso “io narrante”, in cui la figura della Mennulara emerge al di sopra degli altri personaggi. Le passioni, la violenza, la malattia, le amanti, la vita e la morte ma anche il pettegolezzo caratterizzano il romanzo con uno stile leggero e vivace.
Il romanzo si sviluppa così attraverso una struttura di piccoli capitoli che portano ad una successione di colpi di scena che sempre più trasformano la figura della protagonista da carnefice a vittima. La protagonista del romanzo è Maria Rosalia Inzerillo, chiamata la Mennulara da quando, da bambina, andava in campagna a raccogliere le mandorle. Ella non è affatto stupida e ignorante come spetterebbe essere alle serve, è piuttosto una di quelle donne che le origini sociali hanno costretto alla subalternità e che ha saputo riscattarsi. Non c'è confronto tra la complessità, la discrezione e l'astuzia della Mennulara e la pochezza degli Alfallipe, i cui figli in particolare sembrano arroganti e stupidi, capaci di danneggiare anche i propri interessi per malignità. La Mennulara domina la scena anche da morta, padrona dei segreti e dei meccanismi di una comunità che conosce alla perfezione e in cui si è sempre mossa con dignità e sicurezza. In fondo, è proprio grazie a lei che vizi e virtù di questa comunità vengono messi a nudo senza forzature.
In questo romanzo vi è una prevalenza di sequenze narrative e, anche se in minor quantità, dialogiche; è presente l’intreccio, in quanto la vicenda si svolge nei trenta giorni dopo la morte della Mennulara, ma più volte si torna indietro nel tempo per raccontare fatti precedentemente accaduti. Il narratore è esterno onnisciente e la focalizzazione zero, ma la storia viene raccontata anche per mezzo di un diverso io narrante” che rappresenta le voci dei compaesani. Nonostante l'uso quasi totale dell'italiano (il siciliano è utilizzato solo lì dove è strettamente necessario), riesce a farci sentire appieno l'ambientazione siciliana nella sua dinamica umana e sociale ed anche  in quella naturalistica e architettonica. Ho avuto però qualche difficoltà nell'inquadrare i personaggi e ricordarli nel corso della lettura, cosa che mi ha costretta più volte a ritornare indietro di qualche pagina per ricostruire il filo del discorso.

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