venerdì 23 gennaio 2015


 “ La Mennulara” 

di Simonetta Agnello Hornby


  Marialuisa Andaloro VA Liceo Classico

Il 23 settembre 1963 Maria Rosalia Inzerillo, nota come la “Mennulara” (raccoglitrice di mandorle), muore improvvisamente. Domestica della famiglia Alfallipe dall’età di 13 anni, grazie alle sue doti presto riesce a diventare amministratrice dei beni della famiglia. Le circostanze della sua morte e le varie vicende della sua vita sono avvolte nel mistero. Tutti i cittadini di Roccacolomba ne parlano. Il paese si divide fra chi la disprezza e chi ne parla con gratitudine. Nel corso della storia il testamento della donna emerge a piccole dosi attraverso varie lettere ed indica alla famiglia Alfallipe come garantirsi il proprio futuro vendendo dei vasi antichi.
Nella storia ci sono numerosi flashback che riportano a galla episodi della vita della “Mennulara” per cui la narrazione segue l’intreccio. Sono presenti sequenze narrative, dialogiche e descrittive. Il romanzo è ambientato nel 1963 a Roccacolomba, un tipico paese dell’entroterra siciliano. Simonetta Agnello Hornby utilizza un italiano ricco di sicilianismi ed un linguaggio curato, preciso e dettagliato.
I personaggi principali del romanzo sono:
- Maria Rosalia Inzerillo, detta la ”Mennulara”: aveva due occhi che sembravano carboni ardenti ed un carattere difficile e scontroso. Domestica della famiglia Alfallipe e amministratrice del loro patrimonio dedica tutta la sua vita agli Alfallipe.
- Orazio Alfallipe: avvocato e padrone di casa.
- Adriana Alfallipe: la padrona di casa, moglie di Orazio Alfallipe.
- Gianni Alfallipe: docente universitario, uomo di indole tranquilla che conduce una vita serena e regolata a Catania con la giovane e amata moglie anche lei docente universitaria.
- Lilla Alfallipe: figlia di Orazio e Adriana, ritornata da Roma al suo paese natio.
- Carmela Alfallipe: figlia degli Alfallipe, è una donna fragile, maltrattata dal marito Massimo Leone.
- Massimo Leone: genero di Orazio, è un uomo fannullone e donnaiolo, unico figlio maschio di un piccolo commerciante di legnami, sposato con Carmela Alfallipe, ha un carattere aggressivo e manesco.
- Padre Arena: è un prete che vive in una casetta di campagna del figlioccio. È   molto alto, magro e delicato di salute. Instaura una bella amicizia con la “Mennulara” e la aiuta a scrivere le lettere indirizzate alla famiglia Alfallipe dopo la sua morte.
- Don Vincenzo Ancona: un temutissimo capo-mafia che si adopera a far rispettare la memoria della “Mennulara”.
 “La Mennulara” è il racconto di una donna emblematica e forte, aggrappata alla vita, alle persone che amava e che difendeva ad ogni costo. È un personaggio indimenticabile in un grandioso affresco siciliano. La scrittrice Simonetta Agnello Hornby attinge alle sue forti origini palermitane per descrivere un mondo complesso in un periodo storico di grandi cambiamenti. Si parla di famiglie abbienti, di notabili di paese così come di famiglie di umili origini. Il tutto in un intrecciarsi continuo di parentele e amicizie. Ed è attraverso le conversazioni ed i ricordi di questi personaggi che a poco a poco si delinea la figura della “Mennulara”. Leggendo sono rimasta colpita dalla bravura dell’autrice che ha saputo raccontare e descrivere in maniera realistica la vita di paese e la gente dell’epoca. Ho trovato la lettura di questo romanzo a volte piacevole e a volte noiosa; nella prima parte molto lenta, ma sempre più originale e coinvolgente nella parte conclusiva. Non ho apprezzato, invece, la scelta di Simonetta Agnello Hornby di inserire all’interno della storia molti personaggi secondari di scarsa importanza e che, a mio parere, potevano essere eliminati. Per me è stato inevitabile un confronto con il libro di Camilleri “La rivoluzione della luna” che ho letto precedentemente e devo dire di aver apprezzato molto di più la lettura di Camilleri anche se, secondo me, entrambi gli scrittori trasportano il lettore in quella Sicilia della nobiltà e della servitù, di valori obsoleti e pettegolezzi.

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