mercoledì 28 gennaio 2015



“Un filo di fumo” 

di Andrea Camilleri



Noemi Capasso V A Liceo Classico



La vicenda si svolge a Vigata, paesino immaginario siciliano, nell'anno 1890.
Don Totò Barbabianca e il figlio Nenè, commercianti arricchiti sulle disgrazie e miserie dei parenti, amici e compaesani rischiano il fallimento e la rovina dei loro affari quando, avendo venduto una certa quantità di merce (5000 cantára di sulfaro) a dei clienti russi ma avendola poi, prima della consegna ai russi, rivenduta a terzi, ricevono un telegramma con il quale viene loro annunciato l'arrivo, per il giorno stesso, della nave russa che deve ritirare la merce, ormai inesistente.

Il ritmo narrativo è veloce e molto ricco di sequenze narrative e descrittive riguardanti i personaggi e i luoghi. Sono presenti anche frequenti sequenze dialogate. Il testo è particolarmente ricco di analessi che vanno a riprendere vicende precedenti che chiariscono le storie raccontate. Per ognuna delle vicende riportate ci sono precise  coordinate spazio-temporali che ben descrivono l'epoca in cui è ambientato il romanzo storico. Lo stile è colloquiale, il linguaggio è un misto tra dialetto siciliano e italiano.
Divertentissimo il ritratto di Gaetano, detto “Stefano”, figlio di Don Totò, debole di carattere. Il padre lo descrive come “u figghiu fessu”, “così albino e gracile che si stancava solo a taliáre il mangiare nel piatto.”
All'opposto, invece, c'è la grande perseveranza e forza di volontà del novantenne Don Angelino Villasevaglios che nel corso di quarant'anni oltre ad essere diventato cieco e aver perso i denti, “si era intortato come un ulivo”.

 “Un filo di fumo” è il terzo libro scritto da Camilleri, datato 1980.
La lettura di questo libro non mi ha coinvolta particolarmente. Secondo me lo spunto è ottimo, la fine è un po' prevedibile ma ben pensata e ricca di significato.
Sono, però, i diversi “siparietti” per descrivere i vari personaggi ad essere troppo sintetici, inoltre ci sono molti personaggi, tutti diversi tra loro, e si tende inevitabilmente a dimenticare i particolari che li riguardano, dovendo dunque tornare indietro a cercarli nuovamente. In conclusione, a mio avviso, è un libro che non si legge facilmente ed in poco tempo.

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