Commento personale all’intervista ad
Andrea Camilleri “ il maestro senza regole”
Silvia Andaloro V B Liceo Classico

“Il colore del sole”
di Andrea Camilleri
In
questo libro Camilleri cerca di far luce su un episodio della vita di
Caravaggio, nel corso dell'estate del 1607, mentre era in fuga per cercare di
salvarsi dalla condanna a morte per omicidio. Camilleri immagina infatti di
ritrovare, in modo fortuito, una parte del diario manoscritto del pittore e ne
riporta alcuni brani, elaborando un linguaggio adeguato al personaggio: una
forma di italiano seicentesco che rende il racconto molto verosimile,
destreggiandosi in ardite e spericolate sperimentazioni linguistiche, al pari
di un giocoliere.
Sarà
un salto nel buio della mente torturata del genio maledetto, di cui Camilleri
ha preferito trascrivere le pagine più intime, come l’ossessione del sole nero,
da cui il titolo.
La
vita del Caravaggio è di per sé un romanzo: omicidi, fughe, truffe hanno
costellato la vita di un uomo geniale ma instabile e dal carattere violento. Ci restituisce intatto il fascino di
un’esistenza vissuta pericolosamente, dove il tormento e l’estasi si confondono
e in cui l’arte si configura come il paradigma che contraddistingue il “Genio”.
La vicenda si svolge
nell’ estate del 1607, tra Malta,
Agrigento, Siracusa, Messina e Palermo. Il ritmo narrativo è incalzante, sono colti
solo i momenti più interessanti e significativi della vita del Caravaggio. La
storia segue la fabula ed è raccontata utilizzando l’italiano seicentesco, per rendere più
credibile l’espediente del ritrovamento delle pagine del diario del pittore.
Caratterizzazione dei
personaggi:
·
Camilleri: scrittore di romanzi
gialli, non può sottrarsi a questo mistero che gli si presenta su un piatto
d’argento. Curioso e indagatore, molto intuitivo.
·
Caravaggio: l’artista “maledetto”,
misterioso e visionario, dal carattere violento e instabile.
·
“Carlo”: il fantomatico ideatore
della “trappola” per Camilleri, fornisce allo scrittore i documenti per
compiacere un ultimo desiderio della moglie, ormai morta.
Prima d’ora non mi ero mai approcciata alla lettura di un romanzo
di Camilleri, che ho trovato molto interessante e scorrevole. Nonostante il dialetto usato nelle inchieste del noto
commissario Montalbano non sia molto diverso da quello Messinese, ho trovato la
lettura di queste un po’ ostica, per cui ho preferito dedicarmi alla lettura di
un testo, almeno parzialmente, in italiano. Mi ha colpita soprattutto la
caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, descritti minuziosamente, come se il
lettore fosse presente sulla scena. Secondo me Camilleri ha sicuramente il pregio di avere accorciato le
distanze culturali tra nord e sud e in ogni suo romanzo c'è sempre un velo di
pungente satira politica e sociale.
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