Commento personale all’intervista ad
Andrea Camilleri “il maestro senza regole”
Giacomo De Gaetano III B Liceo Classico
Dopo aver visto l’intervista di Teresa Mannino ad Andrea
Camilleri sono subito rimasto entusiasta della personalità carismatica dello scrittore.
La prima cosa che mi ha colpito è la capacità di Camilleri di ‘conoscere le cose nascoste di chi non si
nasconde’, e ciò non è affatto facile. Mi è piaciuto molto l’esempio che ha
fatto della trapezista, che rappresenta il suo ideale, perché egli dice che nel
suo spettacolo non fa vedere la fatica dell’allenamento perché, se la facesse
vedere, non sarebbe affatto bello. Quindi Camilleri si rispecchia nella
trapezista perché non fa vedere la fatica che fa nello scrivere. In questa
intervista ho scoperto la sua parentela con Luigi Pirandello, cugino della
nonna Carolina. Camilleri ha raccontato molte cose che mi hanno fatto
riflettere; ad esempio del rapporto che aveva con il padre. Mi sono addirittura
commosso durante la scena del ‘dialogo’ con il padre. È incredibile quanto un padre possa amare il
proprio figlio, tanto da non volersi far vedere mentre muore! Camilleri dedica
il suo primo libro proprio a lui che non seppe insegnarli altro “se non ad essere quello che è”. Egli
dice inoltre che non ha nessun legame con le cose materiali ma solo con gli
affetti; quindi, secondo lui, perdere gli affetti significa perdere tutto. Secondo me, il principale insegnamento che ha
voluto trasmettere ai suoi ‘allievi’ è stato quello di “essere come si è veramente, perché la verità è la cosa più bella”. Camilleri
ha anche fatto riferimento all’ultimo libro di Montalbano: ‘Riccardino’, prossimo
all’uscita. Egli dice che non è preoccupato della vecchiaia o della morte
perché, secondo lui, l’unica cosa che con gli anni si restringe è il suo
vocabolario lessicale e la possibilità di leggere. Lo scrittore, infine, pronuncia
una frase molto saggia: “la morte è
compresa nel prezzo del biglietto o l’accetti seriamente o sei un c*glione!”
“La forma dell’acqua”
di Andrea Camilleri
‘La forma dell’acqua’ parla di una
vicenda, nella quale è coinvolto il commissario Montalbano. Il libro inizia
raccontando che Pino Catalano e Saro Montaperto, due cosiddetti ‘munnizzari’,
trovano il corpo senza vita di un ingegnere di nome Luparello, in una zona
malfamata della città di Vigata, chiamata Mànnara. Dopo la scientifica, arriva
il commissario Salvo Montalbano che non accetta l’ipotesi che Luparello sia
morto di una morte naturale dopo un rapporto sessuale con una prostituta.
Riflettendo, il commissario ispeziona ogni luogo e a poco a poco si scoprono
delle cose significative in contrasto
con la dinamica apparente dei fatti. Il primo indizio è una collana d’oro
ritrovata dai due munnizzari; il secondo indizio è Ingrid Sjostrom, che viene
ritenuta la donna che era in macchina con Luparello. Montalbano riesce a
ricostruire la vicenda: Luparello, dopo un incontro amoroso, muore; l’amante si
spaventa e chiede aiuto all’avvocato Rizzo, che ne approfitta per motivi
politici. Infatti trasporta il morto alla Mànnara e nasconde la collana vicino
ad un cespuglio. La collana incastra Ingrid, perché era sua; ma il commissario…
Il periodo in cui si svolgono i fatti
non è precisato, si presume ai giorni nostri a Vigata. Prevalgono le sequenze
dialogiche accanto a quelle narrative, i fatti sono raccontati da una voce
narrante esterna.
Caratterizzazione dei personaggi
- Salvo Montalbano è il personaggio
principale, commissario di Vigàta; uomo onesto e sempre pronto ad aiutare i
deboli. Con i suoi collaboratori è a volte scorbutico e nervoso. Non viene
descritto fisicamente.
- l’ingegnere Luparello è un politico
molto conosciuto che viene ucciso e poi ritrovato alla Mànnara. Non viene
descritto fisicamente, ma è molto elegante.
- Giorgio Luparello è un giovane fragile
di circa 20 anni, alto, biondo e con un corpo perfetto. Molto legato allo zio,
soffre per la sua mancanza e fa uso di calmanti e sedativi.
- l’avvocato Rizzo è un uomo falso e
opportunista.
- Ingrid Sjostrom è una donna molto
bella, leale e sincera. In Svezia lavorava come meccanico. Non gode di una
buona fama.
- Pino Catalano è uno munnizzaro che con Saro trova Luparello
e la collana.
- Saro Montaperto trova con Pino Luparello
morto. Ha un figlio gravemente malato che, con i soldi ottenuti per il
ritrovamento della collana, porterà in Belgio per farlo curare.
- Adelina è la domestica del
commissario, molto legata a lui, nonostante quest’ultimo le abbia arrestato il
figlio.
- Livia è la compagna di Montalbano,
fedele e paziente; non viene descritta fisicamente.
Questo libro mi ha affascinato e
coinvolto moltissimo, soprattutto per l’onestà, la disponibilità e la simpatia
del protagonista. È anche divertente per le innumerevoli espressioni dialettali
e perchè è un giallo a tutti gli effetti, ricco di colpi di scena. Esso si
caratterizza soprattutto per la descrizione dei personaggi. Montalbano, secondo
me, è un esempio di integrità morale. In quest’opera si dimostra che
difficilmente si può scendere a compromessi. I personaggi chiave compaiono dal
nulla, non hanno una loro storia ed un perché delle loro posizioni, a volte
l’autore si sofferma su particolari che poi risultano poco significativi o
inutili.
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