“ La Mennulara”
di Simonetta Agnello Hornby
Marialuisa Andaloro VA Liceo Classico
Il 23 settembre 1963 Maria Rosalia Inzerillo, nota come la
“Mennulara” (raccoglitrice di mandorle), muore improvvisamente. Domestica della
famiglia Alfallipe dall’età di 13 anni, grazie alle sue doti presto riesce a
diventare amministratrice dei beni della famiglia. Le circostanze della sua
morte e le varie vicende della sua vita sono avvolte nel mistero. Tutti i
cittadini di Roccacolomba ne parlano. Il paese si divide fra chi la disprezza e
chi ne parla con gratitudine. Nel corso della storia il testamento della donna
emerge a piccole dosi attraverso varie lettere ed indica alla famiglia
Alfallipe come garantirsi il proprio futuro vendendo dei vasi antichi.
Nella storia ci sono numerosi flashback che riportano a galla
episodi della vita della “Mennulara” per cui la narrazione segue l’intreccio.
Sono presenti sequenze narrative, dialogiche e descrittive. Il romanzo è
ambientato nel 1963 a Roccacolomba, un tipico paese dell’entroterra siciliano. Simonetta
Agnello Hornby utilizza un italiano ricco di sicilianismi ed un linguaggio
curato, preciso e dettagliato.
I personaggi principali del romanzo sono:
- Maria Rosalia
Inzerillo, detta la ”Mennulara”: aveva due occhi che sembravano carboni ardenti
ed un carattere difficile e scontroso. Domestica della famiglia Alfallipe e
amministratrice del loro patrimonio dedica tutta la sua vita agli Alfallipe.
- Orazio Alfallipe: avvocato
e padrone di casa.
- Adriana Alfallipe: la
padrona di casa, moglie di Orazio Alfallipe.
- Gianni Alfallipe: docente
universitario, uomo di indole tranquilla che conduce una vita serena e regolata
a Catania con la giovane e amata moglie anche lei docente universitaria.
- Lilla Alfallipe: figlia
di Orazio e Adriana, ritornata da Roma al suo paese natio.
- Carmela Alfallipe: figlia
degli Alfallipe, è una donna fragile, maltrattata dal marito Massimo Leone.
- Massimo Leone: genero
di Orazio, è un uomo fannullone e donnaiolo, unico figlio maschio di un piccolo
commerciante di legnami, sposato con Carmela Alfallipe, ha un carattere
aggressivo e manesco.
- Padre Arena: è un prete
che vive in una casetta di campagna del figlioccio. È molto
alto, magro e delicato di salute. Instaura una bella amicizia con la
“Mennulara” e la aiuta a scrivere le lettere indirizzate alla famiglia
Alfallipe dopo la sua morte.
- Don Vincenzo Ancona: un temutissimo capo-mafia che si adopera
a far rispettare la memoria della “Mennulara”.
“La Mennulara” è il
racconto di una donna emblematica e forte, aggrappata alla vita, alle persone
che amava e che difendeva ad ogni costo. È un personaggio indimenticabile in un
grandioso affresco siciliano. La scrittrice Simonetta Agnello Hornby attinge
alle sue forti origini palermitane per descrivere un mondo complesso in un
periodo storico di grandi cambiamenti. Si parla di famiglie abbienti, di
notabili di paese così come di famiglie di umili origini. Il tutto in un
intrecciarsi continuo di parentele e amicizie. Ed è attraverso le conversazioni
ed i ricordi di questi personaggi che a poco a poco si delinea la figura della
“Mennulara”. Leggendo sono rimasta colpita dalla bravura dell’autrice che ha
saputo raccontare e descrivere in maniera realistica la vita di paese e la
gente dell’epoca. Ho trovato la lettura di questo romanzo a volte piacevole e a
volte noiosa; nella prima parte molto lenta, ma sempre più originale e
coinvolgente nella parte conclusiva. Non ho apprezzato, invece, la scelta di
Simonetta Agnello Hornby di inserire all’interno della storia molti personaggi
secondari di scarsa importanza e che, a mio parere, potevano essere eliminati. Per
me è stato inevitabile un confronto con il libro di Camilleri “La rivoluzione
della luna” che ho letto precedentemente e devo dire di aver apprezzato molto
di più la lettura di Camilleri anche se, secondo me, entrambi gli scrittori
trasportano il lettore in quella Sicilia della nobiltà e della servitù, di
valori obsoleti e pettegolezzi.
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