“La scomparsa di Patò’’
di Andrea Camilleri
Silvia Tricamo III B Liceo Classico
Patò, ragioniere e cittadino di Vigata, sparisce misteriosamente subito dopo la recita pasquale che si svolge annualmente nella piazza del paese, nota come Mortorio, in cui Patò recitava la parte di Giuda. Giuda, alla fine della rappresentazione, sprofondava in una botola da cui sarebbe riemerso per raccogliere gli applausi del pubblico al termine dell'intero spettacolo. Ma Patò, sprofondato come da copione, non era però riemerso mai più. Sparito nel nulla, scomparsi anche i suoi abiti, non vi è nessuna traccia. In seguito alla comparsa di una scritta: "Murì Patò o s'ammucciò ?" Elisabetta, la moglie di Patò, chiede di far chiarezza riguardo la scomparsa di suo marito e si rivolge alle autorità. Le indagini condotte dalla Pubblica Sicurezza e dai Carabinieri sembrano non dare risposte a causa della rivalità tra le due forze mentre i concittadini cominciano a formulare ipotesi sempre più fantasiose sul destino dell’uomo.
Il romanzo è stato pubblicato nel 2000 ma la storia raccontata si svolge nell’anno 1890
nell'immaginaria località siciliana di Vigàta; le vicende sono raccontate secondo la fabula.
Non c’è una
voce narrante perché il
romanzo è formato da un insieme di lettere, telegrammi e articoli di giornali.
Nel romanzo vi è l'uso di diversi codici
linguistici: quello giornalistico e quello burocratico usato in tutti i
documenti stilati dai pubblici ufficiali.
Caratterizzazione dei
personaggi
-
Antonio Patò: ragioniere e direttore della sede di Vigàta della "Banca di
Trinacria", funzionario impeccabile, marito onesto e padre di due bambini;
- la signora Elisabetta Mangiafico: moglie di Patò, nata a Sciacca da una
famiglia molto benestante e madre di due figli;
-Ernesto Bellavia: il Delegato delle Pubblica Sicurezza, uno degli
inquirenti del caso della scomparsa del ragioniere;
-Paolo Giummàro: il Maresciallo dei Carabinieri;
-Liborio Bonafede: l'altro inquirente, collega di Ernesto Bellavia, questore
di Montelusa;
- Bosisio Arturo Carlo: il Capitano Comandante dei Carabinieri di
Montelusa;
-Francesco
Tirerò: prefetto di Montelusa.
Mi è piaciuto molto leggere il romanzo
‘La scomparsa di Patò’ perché non essendo un romanzo scontato in cui la storia
è “pronta”, scritta in modo lineare, il lettore si trova ad investigare,
conoscendo lo svolgimento delle indagini, le opinioni degli inquirenti e della
cittadinanza attraverso telegrammi, lettere e articoli di giornale.
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