Commento personale all’intervista ad
Andrea Camilleri “il maestro senza regole”
Emanuele Scibilia III B Liceo Classico
Andrea Camilleri è uno scrittore
siciliano contemporaneo che ha scritto parecchi libri, tra i più famosi ci sono
le inchieste del commissario Montalbano. In occasione del suo ottantanovesimo
compleanno la conduttrice e comica Teresa Mannino, nonché grande fan di
Camilleri, decide di fargli un incontro-intervista che è stata trasmessa anche
in televisione. Durante il dialogo Camilleri racconta non solo gli avvenimenti
e le emozioni provate durante la vita, ma anche il suo pensiero, il modo
in cui scrive e il perché.
Egli racconta che non trova difficile o
stancante scrivere i libri e che si paragona a una trapezista poiché questa,
malgrado si stanchi lavorando, cerca di non far trapelare la sua stanchezza
per divertire gli spettatori. Questo
paragone è molto bello, anche perché è vero. Camilleri nei suoi libri scrive in
dialetto o racconta di personaggi particolari (Catarella ad esempio)per
divertire il lettore.
Tra i molti avvenimenti raccontati durante l’intervista quelli che mi hanno colpito di più sono: l’incontro
con Luigi Pirandello, cugino di sua nonna; la nonna che gli insegnò ad
utilizzare la fantasia; gli studi da giovane e la scuola; le lezioni del
professore; gli ultimi mesi col padre e il biglietto che viene dato alla
nascita nel quale è compreso tutto, anche la morte. Mi è piaciuto molto che uno
scrittore venga presentato dallo stesso scrittore, cosa molto rara. Camilleri lo fa e infatti guardando
quest’intervista si conosce un Camilleri diverso rispetto a quello conosciuto
attraverso i libri. Ogni momento dell’intervista ha prodotto in me un’emozione
difficile da descrivere e da far comprendere agli altri ed induce, secondo me, ognuno di coloro che lo ascoltano a riflettere
su cose su cui una persona solitamente non si sofferma.
A mio avviso è molto importante
ascoltare Camilleri durante questo dialogo con Teresa Mannino, dato che le sue
parole aiutano a crescere mentalmente e caratterialmente non solo i giovani ma soprattutto
anche gli adulti che credono di essere già cresciuti.
“La voce del violino”
di Andrea Camilleri
Il commissario Montalbano dovendo andare ad un funerale,
accompagnato dall’agente Gallo tampona una Twingo procurandole qualche danno; per
avvertire il proprietario lascia un biglietto sotto il tergicristallo; la sera,
al ritorno, vede che la macchina è rimasta lì e anche il biglietto. Così quella
stessa notte decide di entrare nella villa davanti alla quale si trova l’auto e
scopre il corpo nudo di una giovane e
bella donna ormai deceduta. Attraverso un intelligente stratagemma riesce a “
far scoprire” il delitto e inizierà l’indagine che sarà più volte interrotta
dal rapporto con Livia e dalla discussione per l’adozione di François. Durante
l’indagine conosce Anna, carissima amica della vittima, Michela Licanzi, e
diventa suo amico.
Il tempo della storia non è specificato, ma leggendo si
presuppone che la vicenda sia ambientata ai giorni nostri, a Vigàta, un paese
immaginario, corrispondente a Porto Empedocle, paese natale dell’autore. Il
ritmo narrativo è abbastanza veloce, caratterizzato da molte sequenze narrative
e dialogiche con la continua frequenza della paratassi; la voce narrante
è esterna ed onnisciente.
Caratterizzazione dei personaggi
- Salvo Montalbano è il protagonista del romanzo, si dimostra
molto intelligente, perspicace e furbo; nel romanzo non è descritto
particolarmente dal punto di vista fisico, ma si nota una caratteristica non fisica di Camilleri che si riflette in
Montalbano: il vizio del fumo.
- Catarella è il centralinista del commissariato, facilmente
riconoscibile dal suo modo stranissimo di parlare; durante il romanzo Catarella
partecipa ad un corso di informatica, nel quale va molto bene.
- Fazio è ispettore capo della polizia di Vigàta e grandissimo
collaboratore e amico di Montalbano; è colui che dà informazioni riguardo la
vittima.
- Mimì Augello è il vice commissario di polizia a Vigàta; grande
amico di Montalbano e fratello di Franca, che nel romanzo accudisce François.
- Nicolò Zito è un giornalista di “Retelibera”, amico e coetaneo
di Montalbano, lo aiuta trasmettendo determinate notizie utili all’indagine.
- Panzacchi sostituisce momentaneamente Montalbano nell’indagine
ma, verso la fine del romanzo, venendo messo alle strette dal protagonista, si
dimette dall’incarico lasciando il posto a Montalbano.
- Michela Licanzi è la vittima dell’omicidio raccontato nel
romanzo; descritta come una donna bella e solare, proveniente da Bologna, si era
recata in Sicilia per far restaurare la villa appartenente al marito.
- Anna è la migliore amica della vittima, riceve a casa sua più
volte il protagonista con il quale nasce un forte legame di amicizia.
- Emanuele Licanzi è il marito della vittima, di professione
medico. Conosce Michela in ospedale e se ne innamora. Si dimostra inizialmente
impassibile e privo di emozioni ma, quando vede ciò che hanno fatto alla moglie,
scoppia in lacrime.
Commento personale
Mi è piaciuto molto leggere questo romanzo anche se all’inizio
ho trovato qualche difficoltà perché le frasi ed i periodi mi sembravano
abbastanza confusionari ma, dopo i primi capitoli, Camilleri ha iniziato ad
attirarmi per le sue divertentissime forme dialettali e soprattutto per la
scorrevolezza del romanzo; infatti ho particolarmente apprezzato l’andamento
veloce della storia e, dopo aver letto questo libro, posso affermare che, al di là dei vari percorsi
scolastici di lettura, leggerò altri romanzi di Camilleri.
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