“Un filo di fumo”
di Andrea Camilleri
Noemi Capasso V A Liceo Classico
Don Totò Barbabianca e il figlio Nenè, commercianti arricchiti
sulle disgrazie e miserie dei parenti, amici e compaesani rischiano il
fallimento e la rovina dei loro affari quando, avendo venduto una certa
quantità di merce (5000 cantára di
sulfaro) a dei clienti russi ma avendola poi, prima della consegna ai
russi, rivenduta a terzi, ricevono un telegramma con il quale viene loro
annunciato l'arrivo, per il giorno stesso, della nave russa che deve ritirare
la merce, ormai inesistente.
Il ritmo narrativo è veloce e molto ricco di sequenze narrative
e descrittive riguardanti i personaggi e i luoghi. Sono presenti anche
frequenti sequenze dialogate. Il testo è particolarmente ricco di analessi che
vanno a riprendere vicende precedenti che chiariscono le storie raccontate. Per
ognuna delle vicende riportate ci sono precise
coordinate spazio-temporali che ben descrivono l'epoca in cui è
ambientato il romanzo storico. Lo stile è colloquiale, il linguaggio è un misto
tra dialetto siciliano e italiano.
Divertentissimo il ritratto di Gaetano, detto “Stefano”, figlio
di Don Totò, debole di carattere. Il padre lo descrive come “u figghiu fessu”, “così albino e gracile che si stancava solo a taliáre il mangiare nel
piatto.”
All'opposto, invece, c'è la grande perseveranza e forza di
volontà del novantenne Don Angelino Villasevaglios che nel corso di
quarant'anni oltre ad essere diventato cieco e aver perso i denti, “si era intortato come un ulivo”.
“Un filo di fumo” è il
terzo libro scritto da Camilleri, datato 1980.
La lettura di questo libro non mi ha coinvolta particolarmente.
Secondo me lo spunto è ottimo, la fine è un po' prevedibile ma ben pensata e
ricca di significato.
Sono, però, i diversi “siparietti” per descrivere i vari
personaggi ad essere troppo sintetici, inoltre ci sono molti personaggi, tutti
diversi tra loro, e si tende inevitabilmente a dimenticare i particolari che li
riguardano, dovendo dunque tornare indietro a cercarli nuovamente. In conclusione,
a mio avviso, è un libro che non si legge facilmente ed in poco tempo.
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