Primo Classificato Rotaract
20 dicembre 2014
Fragilità, il tuo nome è donna
Giuseppe Bruno V B Liceo Classico
Tum tum, tum tum.
Gli occhi cerchiati e luminosi, le labbra schiuse, la curva tenera della nuca,
le mani affusolate dal tocco delicato, lo sguardo silenzioso. Lei è lì, pronta
ad accogliere e accudire il segreto della vita: i suoi sono battiti che fanno
pulsare e tremare il cuore, che celano la naturale fragilità dietro il suo
volto, che rendono questo essere tanto prezioso quanto enigmatico. Lei è donna,
è madre, è figlia, è un esplosione della natura, è vitalità e volontà, è forza
d’animo. È quiete dopo la tempesta. Ogni giorno si prepara ad affrontare con
determinazione morale il mondo, le difficoltà, le sofferenze, eppure con
tenacia mostra quel sorriso sulle proprie labbra, fiducioso, leale che non
svanirà mai. Riesce ad ammirare la bellezza, l’intensità e le pienezza della
vita con un abbraccio, una carezza, una parola di conforto. La sua è una
continua dedizione e da sempre ha dovuto lottare per quella libertà e
quell’equilibrio tanto desiderato, per quella necessità di far sentire la
propria voce che forse è ancora troppo sottile, troppo soave. Quelle del
passato sono ombre di angeli del focolare che hanno abbandonato le mura domestiche
per riscoprire quanto c’è di grandioso e meraviglioso al mondo: la libertà
nelle sue forme più pure, naturali, armoniche. La travagliata lotta,
l’acquisizione di diritti e doveri e la conquista di innumerevoli traguardi
importanti hanno costellato in senso eterogeneo il corso del XX secolo, nel
quale la donna ha riposto le speranze di un futuro e un’esistenza migliore, di
pari opportunità; ha sfaldato i confini della logica e del tradizionale
sentimentalismo, della realtà e della fantasia, si è nutrita di sogni che le
hanno consentito di risvegliare, paradossalmente, la società dormiente e forse
ancora legata ed attratta da quegli sciocchi dogmi e da quell’ideologia
conservativa. Tuttavia è vero che la rottura degli schemi abbia creato
coscienziosamente e volutamente un certo scompiglio e una certa disapprovazione
tra l’obsoleta collettività, come quasi a voler macchiare quella purezza e
quel candore di cui si tinge la donna per antonomasia. Fragilità e forza, un
binomio, tasselli fondamentali, due aspetti di un unico essere, due meccanismi
che si compenetrano l’un l’altro, in cui l’uno non può fare a meno dell’altro;
la fragilità è la sua forza, in un ordine dove cuore e mente proseguono lungo
lo stesso binario. Tuttavia, spesso, è la sua debolezza o la sua sete d’amore
ad accecarla e renderla fatiscente. Questa condizione di incertezza non riesce
a farle discernere coerentemente amore vero da ossessione, forse per paura di
perdere un qualcosa che invade la mente, il corpo e l’anima, un qualcosa incontrollabile
e incommensurabile. E allora perché non provare a lottare, perché? Vivi, vivi,
ama e combatti la tua battaglia o donna; tramanda il messaggio segreto della
vita e dell’amore universalmente, da madre a madre, da figlia a figlia, da
donna a donna.
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