Commento personale all’intervista ad
Andrea Camilleri “il maestro senza regole”
Giulia Signorino V B Liceo Classico
Andrea Camilleri non è solo l’autore degli intriganti libri
dedicati alla figura del brillante e famoso Montalbano, dai noi giovani molto
conosciuto, ma anche un regista, autore teatrale, radiofonico, sceneggiatore e
soprattutto un “Maestro”. Pur non volendo essere considerato né chiamato in
tale modo, Camilleri verrà ricordato e ritenuto
“maestro”. Di origine siciliana, il nostro autore si trasferì ben presto
a Roma, dove ancora oggi vive. Anche se lontano dalla terra natia non ha
mai abbandonato le ambientazioni e le
atmosfere siciliane tipiche infatti dei suoi scritti. Come ci racconta nella
sua intervista il nostro “maestro” predilige la notte per scrivere, aggiungendo
che, se non è in perfetto ordine, l’ispirazione gli viene mancando. Inoltre
paragona il suo scrivere al lavoro di una trapezista , la quale pur faticando
riesce a nascondere la fatica con un sorriso apparendo “in ordine”. Sempre
nell’intervista Camilleri ci informa sul libro da lui scritto che preferisce,
“Il re di Girgenti”, un romanzo storico scritto in dialetto siciliano. Durante
l’intervista Camilleri ci porta con sé nel viaggio verso la Sicilia che per lui
è solo un ricordo facendoci vivere emozionanti avventure emotive nella sua
città e nella sua scuola… Racconta dell’incontro con Pirandello, cugino della
nonna, o delle lunghe passeggiate con la nonna accompagnate da mitici racconti
e pur mi ritrovo a passeggiare anch’io
nei suoi ricordi. Le sue parole e i suoi
racconti sono molto profondi tanto che riescono a penetrare nella mia
immaginazione e nella mia mente. “Essere se stessi” è questo ciò che conta
nella vita, in qualsiasi momento favorevole o sfavorevole, straordinario o
meno; è ciò che ci dice il nostro
“maestro” ricordando l’insegnamento del padre, oltre all’amore per la Sicilia e
per la poesia. Aver ascoltato questa intervista mi è servito molto, ho raccolto
tutti i messaggi “lanciati” e ne ho fatto tesoro, è la prima intervista
che ascolto e non ne ho abbastanza. Ho
sempre sentito parlare di lui , ma non mai sentito lui parlare di sé in tal
modo da perdermi e ritrovarmi insieme a lui nei suoi ricordi.
“La pensione Eva”
di Andrea Camilleri
Questo libro non è un romanzo storico né un racconto poliziesco,
tipico di Camilleri, ma è un racconto che lo stesso Camilleri definisce
“fortunatamente inqualificabile”.
La pensione Eva era il casino di Vigàta dove transitavano figure
provinciali. Una “casa chiusa” che diventa lo sfondo di un vero e proprio
romanzo di formazione dolce e poi crudele. Ogni quindici giorni le sei “picciotte”
della pensione partono e ne arrivano della nuove, è in mezzo a queste presenze
che Nenè, Ciccio, Jacolino trascorrono la loro giovinezza. Nenè in un primo
momento ancora tredicenne, credeva fossero delle fate che attirassero uomini
“sonnolenti”, che avevano bisogno di “aiuto”. Con il passare del tempo in Nenè cresceva la curiosità e aspettava con ansia la maggiore età per
entrare in questa pensione, ma ancora era presto e solo la cugina Angela poteva raccontargli quel che accadeva
all’interno. Se tutto era iniziato come un mistero in cui giocare, tutto finirà
in una realtà in cui non si giocherà più.
È la prima volta che mi cimento nella lettura di un romanzo di
Andrea Camilleri, ho trovato un po’ di
difficoltà per capire la lingua siciliana, ma ho subito capito che si tratta di
un grande autore. Si riconosce subito la penna di un ottimo scrittore, ancora di
più quando, dopo aver letto le prime pagine, vorresti che il tempo si fermasse,
solo per consentirti di continuare a leggere fine alla fine il libro magari in
un solo giorno. Mi ha colpita principalmente l’ambientazione: la guerra e i
mutamenti ad essa conseguenti che danno all’epilogo un senso di malinconia per
la caducità della cose. Inoltre ho trovato piacevole e divertente, anche se in
un contesto malinconico, la fine. Sicuramente significativa la scena in cui i due amici attraverso il fumo della ”sicaretta” esprimono
la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo corso scherzandoci sopra.
Nessun commento:
Posta un commento