Il male che si deve raccontare per cancellare la violenza domestica
di Simonetta Agnello Hornby con Marina Calloni
Elena Nastasi VA Liceo Classico
Nel libro, scritto da Simonetta Agnello Honrby in collaborazione
con Marina Calloni, vengono trattate vicende di violenza che spesso e
volentieri si celano dietro le pareti domestiche. Le vicende vengono raccontate
attraverso una serie di flashback, che vedono protagonista la stessa autrice
che le affronta in vesti d’avvocato. Gli episodi si svolgono in Sicilia così
come in Inghilterra e il tema che più emerge è il terrore delle vittime nel non
ribellarsi a tale situazione di violenza, non sempre fisica ma anche
psicologica. Inoltre nelle prime pagine viene esposto dalla stessa autrice, il
programma EDV istituito da Patricia Scottland che ha portato ad un abbassamento
progressivo di tale fenomeno. Simonetta con questo libro si pone l’obiettivo di
sensibilizzare la massa e far conoscere questo tipo di associazione anche in
Italia.
Il libro è strutturato alternando storie contemporanee a storie
affioranti alla sua memoria, tutte seguono un preciso ordine cronologico. Vi
sono molte sequenze narrative ricche di dati, altre dialogate e considerevoli
sequenze riflessive dell’autrice. Vengono raccontati episodi per lo più
contemporanei che avvengono in Sicilia e in Inghilterra. Il linguaggio della
Hornby è molto semplice, scorrevole e coinvolgente. I dati statistici e le
riflessioni arricchiscono la lettura.
Caratterizzazione dei personaggi
Numerosi sono i
personaggi che intervengono nella vicenda, per lo più sono donne, tutte accumunate
da caratteristiche simili: terrorizzate e incapaci di reagire di fronte a uomini
che cercano di sottometterle; che hanno trovato
la forza di reagire, grazie anche all’aiuto di Simonetta; che hanno trovato il
coraggio di denunciare ma sono poi ritornate sui loro passi per amore dei figli
o per mancanza di denaro; che invece, denunciando, sono andate incontro al loro
triste destino e sono morte per mano di quegli uomini che avevano amato.
Ritengo sempre doveroso leggere di casi di violenza domestica,
non per nutrire un’insana curiosità ma per essere cosciente, ora più che mai,
che è un dovere della società fare attivamente qualcosa per riuscire a porre un
freno a questa violenza a cui quotidianamente, direttamente o meno, assistiamo.
Così posso dire che sono davvero contenta di aver acquistato e letto questo
libro, scioccante per alcuni aspetti, con testimonianze incredibili che ci
aiutano a capire i vari meccanismi che scattano nelle menti delle vittime e
degli aguzzini, di come il problema si presenti continuamente e con
mille sfumature, oltre ad avere una diffusione tragicamente epidemica. Un libro che fa
sicuramente bene alla ‘causa’ e richiama l’attenzione, perché penso che “cambiare si deve e si può”.
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